Sant’Ambrogio, Basilica Martyrum

Sant’Ambrogio, Basilica Martyrum

La basilica di Sant’Ambrogio, il cui nome completo è basilica romana minore collegiata abbaziale prepositurale di Sant’Ambrogio e il nome originario paleocristiano Basilica Martyrum, fu costruita in una zona in cui erano stati sepolti i cristiani martirizzati dalle persecuzioni romane da Sant’Ambrogio. La basilica ha preso il definitivo aspetto tra il 1088 e il 1099, quando venne radicalmente ricostruita secondo schemi dell’architettura romanica. Venne mantenuto l’impianto a tre navate (senza transetto) e tre absidi corrispondenti, oltre al quadriportico, anche se ormai non serviva più a ospitare i catecumeni, ma come luogo di riunione. Tra il 1128 e il 1144 venne innalzato il secondo campanile, quello più alto a sinistra della facciata, detto dei canonici. La basilica appare oggi come un caso isolato di modello per il romanico lombardo.

Un antico documento fornisce informazioni sulla fondazione del monastero di Sant’Ambrogio, ufficialmente datata al 23 ottobre 789  e del primo abate: Benedetto, che fu investito della carica di abate di Sant’Ambrogio dall’arcivescovo di Milano Pietro I Oldrati. I beni del monastero furono confermati da Carlo Magno nell’aprile 790.

Inizialmente furono i Benedettini ad occuparsi dell’amministrazione della basilica che rimasero sino al 1497 quando vennero sostituiti dai Cistercensi dell’abbazia milanese di Chiaravalle (qui le mie fotografie) che promossero numerose iniziative culturali come ad esempio l’apertura al pubblico della grande biblioteca monastica.